Da diversi anni, Fabrizio Catalano, uno dei fondatori di Ch’aska, conduce su www.radiorosbrera.com un trasmissione, Molotov, che, come suggerisce il nome, si propone di parlare d’arte, cultura, politica, società e costume in maniera esplosiva e sfacciata. Ogni tanto, e specialmente quando s’annuncia una puntata in cui le arti figurative, la letteratura, il teatro o il cinema verrano utilizzati non solo per stimolanti, sfaccettate o eccentriche divagazioni, ma anche come grimaldelli per scassinare i catenacci della stoltezza e del politicamente corretto, Fabrizio si filma durante la registrazioni. In questo caso, ecco una riflessione sulle omologanti derive delle nostre società, a partire dal personaggio forse più magnetico di un classico della letteratura del secondo ‘900: “Il nome della rosa” di Umberto Eco.
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